Ucciso con un colpo di pistola alla testa. E poi sezionato affinché
il suo corpo potesse servire in parte per studi scientifici e in parte per
nutrire i carnivori presenti nello zoo che lo ospitava.
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Il povero Marcus e il suo dolce sguardo |
E' stata questa l'orribile fine di Marius, un cucciolo di giraffa di soli 18 mesi.
Colpevole soltanto di essere nato da un accoppiamento fra consanguinei. Tecnicamente,
era il frutto di un rapporto endogamico (fra parenti). Un principio vietato dalle
regole degli zoo europei. Ecco perché, nonostante l’animale godesse di ottima
salute e fossero pervenute richieste di adozione da parte di diverse strutture,
il direttore scientifico dello zoo di Copenaghen, Bengt Holst, si è mostrato
irremovibile. Anche di fronte alla mobilitazione dell’opinione pubblica in
Danimarca e in altri Paesi europei. Petizioni e appelli non sono serviti a salvare la vita di un essere vivente innocente e indifeso. Eppure, sarebbe bastato, al limite,
castrare il cucciolo. Infatti, l’obiettivo doveva essere solo quello di
impedirgli di riprodursi: si voleva evitare la consanguineità nel gruppo per
tutelare la salute genetica della popolazione delle giraffe in cattività. Holst, interpellato da testate giornalistiche danesi e svedesi, ha
sottolineato che “i geni di Marius sono già ben rappresentati nello zoo”, e che
l’animale non è stato soppresso con un’iniezione letale per non contaminare
la carne e poterla utilizzare per sfamare i carnivori ospiti della struttura. “Sarebbe
stato assolutamente sciocco – ha rilevato questo sensibile personaggio – buttare
via qualche centinaio di chili di carne”. Già, carne. Solo carne. E al massimo qualche gene. Solo questo,
per il direttore dello zoo, era un povero animale, un cucciolo, che non aveva
alcuna colpa. E che non era nato in qualche savana africana, ma in cattività e
per giunta in seguito ad un accoppiamento che forse si poteva prevenire, solo a causa dell’egoismo e
della stupidità umana. In base alla quale un essere vivente è solo un qualcosa
da tenere imprigionato e da esporre per il proprio piacere o per la propria
curiosità. E sempre a questo proposito, la cosa peggiore di questa triste e
vergognosa storia è che il corpo senza vita dell’animale è stato mostrato al pubblico come
un trofeo. E poi sezionato al cospetto di adulti e bambini. Che hanno potuto contemplare il macabro spettacolo e scattare fotografie a futura memoria di questa "edificante" esperienza.
L’ENPA ha fatto sapere che si rivolgerà anche al
Parlamento Europeo per protestare contro un evento "gravissimo e inaccettabile e di una barbarie inaudita, che viola oltre che ogni logica, numerose normative". Contestualmente, l'ente italiano per la protezione degli animali ha invitato la
gente "a non visitare giardini zoologici e altre strutture di cattività". Anche dalla stessa Danimarca e da vari altri Stati europei, fioccano le proteste per questa scioccante vicenda.
Ma incredibilmente, come già
sottolineato, il responsabile scientifico della struttura zoologica danese si è
preoccupato soltanto del fatto che i geni di Marius fossero già ben
rappresentati nello zoo. Anzi, si è mostrato meravigliato del clamore suscitato
dalla vicenda, ricordando che in un parco a nord di Copenaghen, per
esempio, ogni anno vengono abbattuti 700-800 cervi per tenerne sotto controllo
il numero.
Forse allora dovremmo cominciare anche ad abbattere un certo
tot di stronzi per tenerne sotto controllo il numero. E per quanto mi riguarda, saprei da chi cominciare.
Sarà pure vero quanto
affermato da questo spietato dirigente a proposito dei geni di Marcus.
Ma è altrettanto vero che i geni della stupidità, della cattiveria, dell’insensibilità,
dell’arroganza, della mancanza di empatia sono ben rappresentati nella
popolazione umana. A partire dal direttore Holst e da tutti coloro che si sono
resi partecipi, direttamente e non, di questo schifoso crimine contro natura e
dell’ulteriore vilipendio successivo. (Fredi Mereu)
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Il corpo del cucciolo sezionato di fronte ad un pubblico di adulti e bambini |
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